mercoledì 18 giugno 2014

Questa è la storia dei bignè-macaron...




Questa è la storia dei bignè-macaron; è la storia di quando le ciambelle non escono col buco, la marmellata della crostata fa le bolle, i biscotti si bruciacchiano ma non cuociono, la mousse si gonfia ma non diventa soda eccetera. Di paragoni ne esistono a bizzeffe, non soltanto perché la cucina è un po' lo specchio di quello che siamo, ma anche perché la vita è straordinariamente imprevedibile. Tu prepari l'impasto per i bignè, sono per un compleanno, non vorrai mica fare una figuraccia... con i 28 gradi del caldo milanese sbatti l'impasto (a mano perché di planetarie manco l'ombra nella tua casetta in affitto), lo giri e lo rigiri, finché ti sembra diventato sodo. Poi lo sistemi sulla carta forno e piano piano li cuoci, guardandoli dal vetro. Vedi che si gonfiano: delle piccole e perfette palline gialle. Dopo mezz'oretta li togli, li lasci raffreddare e intanto prepari la crema pasticcera. Giri e giri e giri per evitare l'incubo grumi e aspetti quel momento, unico e speciale in cui, zac, la crema si addensa e la magia è fatta. Allora spegni il fuoco, ti giri e vedi con orrore che i bignè si sono sgonfiati. Come se qualcuno con uno spillo avesse tolto loro l'aria, l'avesse succhiata via e non c'è più nulla da fare, è andata. Non c'è più possibilità di ritorno. Mentre già ti prepari a chiamare la pasticceria sotto casa per ordinare un vassoio di bignè alla crema, ecco l'illuminazione. Sono piatti e tondi come macaron! Allora provi a metterli uno sopra l'altro e li riempi all'inverosimile di crema. Come fai con la maionese nei panini o, appunto, con la farcitura dei dolcetti francesi. L'effetto ottico è carino e.. il gusto è proprio quello dei bignè! Incredibile. Incredibile che siano fatti apposta per stare uno sopra l'altro, che la crema sia bella soda e non esca dai bordi, che siano (wow!) decisamente buoni. Incredibile come la vita trovi le soluzioni a cui non avevi pensato, proprio nell'attimo in cui pensi che tutto sia perduto, proprio quando stai per mollare pensando che hai sbagliato tutto, che ciò in cui avevi investito tanto (tutto) non valeva un briciolo di te, ecco, proprio lì, zac, la magia. Dal fallimento (apparente) nasce l'idea, l'intuizione, il successo. Nascono la gioia e la soddisfazione per ciò che sei e che sai fare. Nasce un nuovo te, strabordante di crema pasticcera e assolutamente, incondizionatamente, indiscutibilmente, meraviglioso. 

giovedì 12 giugno 2014

Parlano Dellyziosamente di noi!!


Sì, forse si tratta di un piccolo trafiletto, di poche righe passate quasi inosservate ma mi riempiono di orgoglio e di gioia! Non soltanto perché la recensione è positiva e ha ottenuto quasi il massimo delle stelline del giudizio (3 su4!!) ma anche perché tutta Italia potrà sbirciare tra le pagine di una rilassante rivista di gossip e costume e trovare un consiglio per il regalo giusto da fare a un'amica! Le magiche ricette di Delly cercano il giusto spazio su giornali nazionali e questo, lasciatemelo dire, mi inorgoglisce un po'. E questo orgoglio non voglio sia affatto fine a se stesso. Vorrei fosse gonfio di ringraziamenti per tutte le meravigliose donne che hanno reso possibile tutto ciò: Monica e Francesca, l'ufficio stampa migliore che potessi desiderare! E non tanto perché siano perfette (riuscire a destreggiarsi tra tutta quella mole di lavoro è già di per sé un'impresa ardua!) ma perché amano Delly e le sue ricette tanto quanto me. E la passione, l'amore per il proprio lavoro alla fine, alla fine di tutto quanto pagano. Forse non soldi ma soddisfazione, gratitudine, gioia. Allora buon weekend a tutti e non dimenticate di consigliare questa ottima lettura estiva alla vostra vicina di casa, alla vostra migliore amica, a chiunque desideri rilassarsi e godersi il sole dell'estate! 

mercoledì 4 giugno 2014

Le emozioni di un amico


Come avrete ormai capito questo non è semplicemente un blog di cucina, ma una piattaforma in cui scambiarsi idee, racconti, progetti, emozioni. Oggi voglio chiacchierare dell'amicizia. Di quella vera, profonda, autentica, che sperimenti dopo aver condiviso situazioni concrete, quanto mai reali, di fatica, sudore, difficoltà, lacrime, ma anche sorrisi, cioccolate calde e abbracci. Non, non voglio essere stucchevole e non troverete traccia di frasi sdolcinate ma, almeno per oggi, vorrei fermarmi un istante a pensare a quello che magari a volte diamo per scontato: gli amici. Ne esistono di vari tipi, misure, caratteristiche ma tutti quanti, proprio tutti tutti, hanno lasciato qualcosa di speciale dentro di noi. E ciò che adoro è la possibilità di essere se stessi sempre, anche con la maglietta pezzata o gli occhi gonfi per una notte insonne, anche con il pigiama e le pantofole pelose, anche con i capelli spettinati e la depressione che traspare da ogni poro della pelle. Perché quando non è indispensabile dirsi ti voglio bene o sei importante o ti stimo, non tanto perché non ci si presti attenzione, quanto piuttosto perché basta uno sguardo, un gesto, l'attenzione quotidiana all'altro per dire tutto, bé allora è pura magia. Allora i successi, le sfide, le paure, le difficoltà, le gioie, i traguardi diventano tutt'uno. E anche una foto, come quella che trovate qui sopra, può emozionare. Perché ci sono anche amici che non vedi tutti i giorni, che magari non senti per un po' di tempo, ma che comunque sono lì, pronti a condividere la gioia di un sogno che si avvera. A loro è dedicato questo post e il pensiero positivo di stamattina. 

Macarons al pistacchio dal sapore parigino


I weekend si dividono in due tipi: quelli in cui fai duecento milioni di cose e quelli in cui non combini nulla, andando a zonzo o sprofondando in un divano morbido e accogliente. In entrambi i casi volano via in un soffio, lasciando sulle labbra il gusto di qualcosa di dolce e appetitoso.
Per il mio compleanno sono stata a Parigi, per un lungo e super romantico weekend, di quelli in cui ti massacri di pizzicotti per essere sicura che tutto sia vero e non soltanto un bellissimo sogno. Non starò qui a descrivervi le passeggiate, le caffetterie al profumo di croissant, le colazioni con il pain au chocolat e la madeleine, anche perché chiudereste subito la pagina e cambiereste blog. Quello che voglio raccontarvi, invece, è la magia che abbiamo provato a ricreare nella mia cucina, ovvero (udite udite), i macarons al pistacchio. E non mi dilungherò elencandovi la ricetta e gli ingredienti (che troverete in mille siti), bensì, come accennavo prima, la magia che hanno saputo creare. Era la prima volta che preparavamo un dolce insieme ed era la prima volta in assoluto che cucinavamo proprio questo. Non storcete il naso, non sono affatto dettagli da poco. Innanzitutto lui ha fatto molta molta fatica a credere che il dolce sarebbe riuscito, sarebbe venuto come quelli delle foto. In pratica finché non ne ha messo uno in bocca non si è convinto che erano effettivamente molto buoni. E poi nel sistemare l'impasto con la sac à poche ho scoperto che è super preciso, quasi maniacale, attento che i macarons non si unissero tra di loro durante la cottura creando una specie di mattonella informe. Insomma, è stato un momento bellissimo in cui metterci alla prova e specchiarci nei dolci, come sempre capita quando si cucina con il cuore. E i miei lettori lo sanno, io cucino solo con il cuore.